La zia è sola - Verbano Cusio Ossola Trasgressiva

La zia è sola - Verbano Cusio Ossola Trasgressiva

Era da un secolo che non la vedevo e cioè dal giorno del funerale del povero zio Gianni che era morto in un incidente ben cinque anni prima di questa splendida storia, lasciandola vedova, ricca e ancor giovane Parlo della zia Laura, sorella minore di mia madre di ben 10 anni, frutto di un secondo raccolto della nonna. L'avevo vista in gramaglie, triste sconsolata, ma pur sempre bellissima, col suo 1 e settanta d'altezza con poppe floride di quarta misura, e occhi blu in un incarnato bianchissimo Allora avevo sedici anni e mai l'occasione di frequentarci ma il destino stava per preparaci un magico sortilegio Con la mia cocciutaggine di frequentare la facoltà di ingegneria mineraria avrei dovuto recarmi a Cagliari unica sede in Sardegna ove espletare tali studi ed e qui che entrain ballo la zia Laura che lavorava a Cagliari in un ruolo di dirigente regionale In attesa di una mia definitiva sistemazione fu felicissima di ospitarmi e in men che non si dica mi trasferii nella sua casa, ove mi aveva allestito una camera confortevole con Tv tavolo per il computer e per gli studi Ero estasiato della sua bellezza, del suo dinamismo e delle sua attenzioni nei miei confronti. Fin che un sabato sera, dopo una lauta cenetta, durante la quale bevemmo oltre il consentito, ci trovammo seduti sul divano del salotto, io a guardale le sue cosce d'incanto che non cercava certo di coprire con una vestaglietta corta e provocante, lei a scoprirle sempre di più Sarà stato il vino sarà stata la gioventù di un diciottenne ma l'uccello mi si addrizzò furiosamente e lei se ne accorse immediatamente, anche se per ritegno cercavo di nasconderlo diventando rosso rosso in viso Mi sorrise e mi disse di esser contenta di èiacere ancora ai giovanotii e cosi dicendo si accostò ancora di più a me e incominciò a baciarmisul collo Stavo scoppiando e la strinsi forte a me senza trovare resistenza e a quel punto attratto da una forza naturale le misi lla mia mano sinistra fra le cosce e nella figa, che non era protetta perchè stranamente aveva dmenticato di infilarsi le mutandine Gridolini di piacere appena smorzati da baci languidi, da vera professionista Nel frattempo aveva incominciato a sbottonarmi il jeans liberando il mio cazzo che svettò maestoso sotto le carezze della zia, che ad un massaggio furioso fece seguire uno splendido pompino Non potevamo fermarci lì per cui la spogliai e mi spogliò trascinandomi nel lettone coniugale che a detta sua era rimasto intatto da oltre cinque anni e che era giunta l'ora di ripristinarne l'uso Che splendida follia Che figa e Che magnifico culo Niente era vergine e niente mi rifiutò Gavi

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27/08/2016 00:29

vittorio

un altro patetico racconto di un sognatore! Ma guarda meno film porno!!

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